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Una gemma napoletana al Museo di Riva del Garda: Cesare Fracanzano seguace di Caravaggio
Conversazione con Roberto Pancheri sul dipinto esposto al MAG
MAG Riva del Garda, Museo
20/05/2016 ore 20:00
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Cesare Fracanzano, Adorazione dei pastori, 1645, olio su tela, 208,5x260 cm, collezione privata

L'esposizione nella Pinacoteca del Museo di Riva del Garda dell'Adorazione dei pastori di Cesare Fracanzano, depositata  temporaneamente al MAG da un privato cittadino, sarà l'occasione per approfondire la pittura e la figura di Cesare Fracanzano (Bisceglie, 16 ottobre 1605 - Barletta, 1651), che  operò principalmente nei centri del sud Italia nel periodo del barocco.
Venerdì 20 maggio 2016 alle 20.45, nelle sale della Pinacoteca che ospitano il dipinto, lo storico dell'arte Roberto Pancheri terrà una conversazione sul tema Una gemma napoletana al Museo di Riva del Garda: Cesare Fracanzano seguace di Caravaggio.
Nel corso della serata il Museo rimarrà aperto a ingresso libero dalle 20 alle 22.30, con la possibilità di visitare la Pinacoteca e le mostre temporaneee Assorti nel paesaggio. Visioni a confronto in Pinacoteca e Die Perle am Gardasee. Immagini del lago di Garda negli anni Venti.



Cesare Fracanzano, Adorazione dei pastori, 1645, olio su tela, 208,5x260 cm, collezione privata
L'opera raffigura il particolare momento dell'adorazione dei pastori della natività.
Il dipinto, esposto nella mostra a cura di Nicola Spinosa Ritorno al Barocco. Da Caravaggio a Vanvitelli tenutasi a Napoli presso il Museo di Capodimonte nel 2009/2010, come si evince dalla scheda dell'omonimo catalogo (arte'm, 2009), fu conservato nei primi decenni del Novecento in una collezione privata romana come opera del Ribera. Solo negli anni Novanta il dipinto fu attribuito a Cesare Fracanzano (Bisceglie,  1605 - Barletta, 1652), artista che operò principalmente nei centri del Sud Italia nel periodo del barocco, quali Napoli e la sua Barletta.
L'Adorazione dei pastori (1645, olio su tela, 208,5x260 cm) esprime una ricercatezza di tinte, dal rosso dei panni ai colori terrosi, ai preziosi cangiantismi che riscaldano i toni della tela, testimoni di un orientamento veneto. Persite inoltre la presenza di elementi ribereschi, recuperati come stimoli iconografici nell'impiego di “tipi” messi a punto dall'artista spagnolo.

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