
La mostra dedicata a Nicola Samorì (Forlì, 1977) è stata pensata per creare una relazione tra i due distinti spazi espositivi di Riva e di Nago, un confronto a distanza tra diverse tecniche espressive, pittura, scultura e disegno. Samorì lavora con intensità la materia, egli si distingue per un procedere attraverso stratificazione di strappi e lacerazioni, che fanno perdere ogni indizio narrativo.
“Le strutture del forte di Nago e della Rocca di Riva del Garda si propongono quali contenitori necessari al suo lavoro – spiega la curatrice Giovanna Nicoletti – da una parte il forte, con la sua storia, la stratificazione, la memoria pronta a sfuggire per perdersi nella grandezza dello sconfinamento geografico; dall’altra la Rocca, con le preziose collezioni pittoriche, storiche e archeologiche e la tensione verso il lago”.
La struttura stessa della mostra, Lo Spopolatore, presenta non poche congruità con quella del forte, popolato, come ci dice lo stesso artista, da esseri prima che da soggetti. Si alternano, quindi, busti ammutoliti, forme di spalle che nascondono la faccia al pubblico, e piccoli corpi che vanno trasformandosi in montagna. Il corpo si fa paesaggio e viceversa. Passando dal forte alla Rocca affacciata sul lago, l’opera di Samorì riesce, invece, a trasformare il ricco patrimonio delle opere pittoriche, conservato al Museo, in maniera dirompente: “Nella pittura rimangono frammenti, strappi – sono le parole della direttrice della Galleria Civica, Nicoletti – guerra e violenza, distruzione e decomposizione, i volti scavati, scomposti, quasi fatti a brandelli. L’opera è ormai divenuta qualcosa di altro”.
Sedi espositive Riva del Garda, Museo 16.05-05.07.09 Nago, Forte Alto 16.05-28.07.09