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Comunicato stampa
I gioielli di una madre
19-04-2012
Il ritrovamento, recentissimo, risale a circa due mesi fa, in località Brione a Riva del Garda: una sepoltura contenente le spoglie di una donna e di un bambino, presumibilmente madre e figlio, risalente alla prima metà del VII secolo. Un rinvenimento di straordinario valore, anche per il pregio e per l’ottima conservazione di oggetti – un bracciale in bronzo, due orecchini in argento, una catenina in bronzo e alcune monete – che viene presentato al pubblico venerdì 20 aprile in Rocca a Riva del Garda, nell’àmbito dell’ampio cartellone di proposte per la XIV Settimana della Cultura organizzato da AltoGardaCultura, il Servizio di attività culturali intercomunale di Arco e Riva del Garda, assieme alla biblioteca civica di Riva del Garda e al MAG, il Museo Alto Garda. La presentazione, dal titolo «I gioielli di una madre. Esposizione di una sepoltura femminile di epoca medioevale rinvenuta a Riva del Garda in via Brione», inizia alle ore 16; la sepoltura è poi visitabile nella sezione «Archeologia», al secondo piano della Rocca, sede del MAG. In collaborazione con la Soprintendenza per i Beni archivistici e archeologici della Provincia autonoma di Trento.
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I gioielli di una madre

Si tratta di manufatti di pregevole fattura, sia per la qualità del materiale sia per il tipo di lavorazione, che sappiamo essere diffusi tra l’ultimo terzo del VI secolo d.C. e la prima metà del VII secolo d.C. Alla base del collo erano infine anche i resti di, quel che rimane probabilmente di una semplice collana. Completano il già ricco corredo tre monete, scarsamente leggibili, un asse e due follis, nominali emessi tra il III ed il IV secolo d. C. ma ancora diffusi nell’altomedioevo.

Ritrovata presso il muro esterno sul perimetro di un  edificio rustico di epoca romana, ma in epoca tardoantica (V-VI secolo d.C.), questa tomba isolata e costituita da una semplice fossa terragnea conserva le spoglie di due individui, una donna ed un bambino. L’adulta era deposta supina, le braccia flesse e poste in corrispondenza della spalla sinistra dove le mani sembrano quasi raccogliere le fragili ossa di feto o neonato. Per la loro particolare posizione, i due individui sono a diretto contatto tra di loro e l’utilizzo della medesima tomba fa supporre debba trattarsi di una madre e del suo piccolo bimbo morti contestualmente o a poca distanza l’uno dall’altro. L’elevata mortalità infantile diffusa in passato fa sì che contesti di questo tipo non siano purtroppo rari  nei cimiteri di epoca antica.

La donna indossava ancora i suoi ornamenti personali, utili per inquadrare cronologicamente l’epoca della morte. In particolare, ancora inserito nel braccio, era un bracciale in bronzo a cerchio aperto ed estremità claviformi in uso nel VII secolo d.C. Nei pressi del capo erano due orecchini a cestello in argento. Si tratta di manufatti di pregevole fattura, sia per la qualità del materiale sia per il tipo di lavorazione, che sappiamo essere diffusi tra l’ultimo terzo del VI secolo d.C. e la prima metà del VII secolo d.C. Alla base del collo erano infine anche i resti di una catenina in bronzo, quel che rimane probabilmente di una semplice collana. Completano il già ricco corredo tre monete, scarsamente leggibili, un asse e due follis, nominali emessi tra il III ed il IV secolo d. C. ma ancora diffusi nell’altomedioevo.

Gli scavi sono stati condotti tra il 17 gennaio ed il 17 febbraio 2012 in via Brione a Riva del Garda, in occasione di lavori per l’allargamento del piazzale della Azienda Benini snc. dall’Ufficio Beni archeologici della Soprintendenza per i beni librari, archivistici, archeologici della Provincia autonoma di Trento con una indagine archeologica in un fondo di proprietà dei fratelli Benini, sito a Riva del Garda in via Brione.

 

 

Riva del Garda, 18 aprile 2012
Uff.stampa

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