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Comunicato stampa
MAG: uno straordinario, inedito «Viaggio al lago di Garda»
02-04-2012
Esposte per tanti anni quali rappresentazioni pittoresche di un territorio, le 120 fotografie confezionate fin dall'origine in cinque raccolte e solo oggi per la prima volta riunite in una grande, eccezionale mostra – «Viaggio al lago di Garda. Le vedute fotografiche dei Lotze 1860 – 1880», la cui inaugurazione s'è svolta nella serata di giovedì 29 marzo nella Rocca di Riva del Garda – si svelano finalmente nella loro reale natura: quella di documenti nati per illustrare la ventata di innovazioni post-risorgimentali realizzate, nelle infrastrutture e nell'edilizia (in particolare le nuove ville con grandi giardini panoramici voluti dalle aristocrazie italiane post-unitarie), attorno al lago di Garda e nel Tirolo attorno alla metà dell'Ottocento. Lo ha raccontato il curatore, Alberto Prandi, nel corso di una partecipata cerimonia d'inaugurazione cui hanno preso parte gli assessori alla cultura del Comune di Arco Massimiliano Floriani e di Riva del Garda Maria Flavia Brunelli, il dirigente del Museo Alto Garda Gianni Pellegrini, la direttrice del Museo di Riva del Garda Monica Ronchini, oltre ad un gran numero di collezionisti italiani ed esteri. La mostra, promossa dal MAG in collaborazione con la Provincia autonoma di Trento, prosegue fino al 10 giugno. Il MAG in Rocca è aperto da marzo a novembre dalle 10 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 18 (lunedì chiuso); in luglio, agosto e settembre aperto tutti i giorni.
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Inaugurazione 29 marzo 2012

Una mostra di eccezionale valore: per l'inusuale consistenza del materiale esposto, per la sua rarità e anche per la qualità di immagini che si caratterizzano per l'organicità, evidentemente legata sia al fatto di essere state realizzate da fotografi appartenenti ad una stessa famiglia, sia alla natura di un territorio di cui oggi si fatica a percepire un'identità allora molto più evidente. Cinque raccolte fotografiche che – oggi appare chiaro – corrispondono ad altrettanti, precisi progetti di documentazione. D'altronde le immagini all’albumina dei Lotze hanno contribuito a diffondere nel Continente il mito del «Grande lago blu», il Garda. L’ampia retrospettiva delle loro mitiche fotografie, di cui un buon numero inedite, tutte della dinastia italo-tedesca dei Lotze, è ospitata nella Rocca di Riva del Garda.

I Lotze scesero a Verona da Monaco alla metà dell’Ottocento; il capostipite Moritz Lotze, pittore di corte del Duca di Sassonia, con all’attivo un solido sodalizio con Franz Hanfstaengl, sperimentatore e celebre fotografo tedesco, introduce nella città scaligera la nuova suggestiva tecnica fotografica al collodio. In pochi anni lo Studio Lotze diviene non solo il più ricercato della città ma uno dei principali del Nord Italia. I privati si contendono i suoi ritratti, l’esercito gli commissiona le campagne di documentazione delle imponenti fortificazioni militari e il Governo la documentazione delle grandi opere che modernizzano il nord-est: ferrovie, acquedotti, canali irrigui. A Moritz, che nonostante l’attività fotografica non abbandonerà mai la pittura, si affiancheranno i figli: Emil e Richard. Il primo attivo prevalentemente in Sudtirolo, il secondo impegnato nello studio veronese. A quest’ultimo arride minor fortuna, col tragico epilogo del suicidio, il 17 aprile del 1909.

Della ricchissima attività oggi rimangono, oltre ad un consistente nucleo di lastre negative relative alle opere d’arte e ai monumenti veronesi, anche diverse preziosissime e spesso uniche raccolte di stampe d’epoca, disperse tra collezioni pubbliche e collezionisti privati. La mostra del MAG riunisce per la prima volta il meglio delle suggestive immagini che i Lotze dedicarono al loro lago di adozione, il Garda, e alle montagne del Sudtirolo. Sono immagini datate tra il 1860, quando sul lago svettava ancora la bandiera austriaca e il 1880, quando solo la parte trentina del grande lago era ancor irredenta, e le Dolomiti che ancora non avevano incontrato fotografi. Hanno un enorme valore documentario, anche per la qualità e l’ineguagliabile abilità compositiva che contraddistingueva il lavoro dei Lotze, e per la loro rarità. Raccontano la trasformazione dei paesaggi del lago, dal dominio spaziale e fisico delle imponenti fortezze asburgiche preunitarie, all’appropriazione identitaria dovuta all’insediamento delle nuove ville con grandi giardini panoramici voluti dalle aristocrazie italiane post-unitarie. Paesaggi, atmosfere e la vita d’un lago che, via via, il turismo internazionale.


Informazioni
MAG – Museo Alto Garda
www.museoaltogarda.it

Rocca, Riva del Garda (TN)
Piazza Cesare Battisti 3/a
tel. 0464 573869
fax 0464 521680
email museo@comune.rivadelgarda.tn.it

Palazzo dei Panni, Arco (TN)
Via Segantini 9
tel. 0464 583653
fax 0464 583615

 

Riva del Garda, 30 marzo 2012
Uff.stampa

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