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Fiamma d'Amore
Parole e Melodie per Canto nel salotto de Lutti a Riva del Garda
MAG Riva del Garda, Museo
Bis Sonntag 19. September 2010
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Luigi Sacco, Ritratto di Francesca

A partire dal 30 aprile alcune sale della Pinacoteca ospiteranno l’esposizione dal titolo Fiamma d’amore. Parole e melodie per canto nel salotto de Lutti a Riva del Garda, nata dalla stretta collaborazione del Museo di Riva con il Conservatorio Statale di Musica “F. A. Bonporti” di Trento

L’iniziativa intende documentare il patrimonio musicale della famiglia de Lutti (circa 900 titoli, secondo un censimento ancora incompleto), eccezionale spaccato della cultura del XIX secolo e più in particolare della musica italiana ottocentesca, soprattutto vocale. Figure chiave attorno alle quali si ricostruisce la genesi della collezione sono il conte Filippo Capolini, musicista dilettante unito ai de Lutti da stretta parentela avendo sposato la sorella di Vincenzo de Lutti padre (1788-1854), e Vincenzo de Lutti figlio (1832-1896), le cui doti musicali erano sostenute ed orientate in particolare da Andrea Maffei (1798-1885), ospite assiduo della villa familiare di Sant’Alessandro. Vivace animatore sul piano culturale ed artistico del salotto de Lutti, il letterato d’origine ledrense, è fonte d’ispirazione anche nell’ambito musicale. Ne sono un esempio le Odi di Anacreonte, da lui tradotte e pubblicate in un volume impreziosito da illustrazioni di alcuni degli artisti legati a Maffei, tra cui Francesco Hayez, edito da Ricordi (Milano, 1874).

Oltre ai ritratti dei principali protagonisti di questa vicenda, immortalati da pittori che gravitavano intorno alla famiglia de Lutti (Giuseppe Craffonara, Luigi Sacco), sul piano figurativo questa mostra è impreziosita dalla presenza della poco nota opera di Antonio Puccinelli (1822-1897) con Lucrezia Borgia, dipinta sul principio del 1858, presentata a Firenze all’Esposizione Italiana del 1861 e prontamente acquistata da Andrea Maffei. La tela, raffigurante la duchessa di Ferrara nell’atto di mescere del vino avvelenato, trae origine dalla rinnovata fortuna che la complessa figura di Lucrezia aveva conosciuto a partire dal 1833, anno della pubblicazione del dramma romantico in prosa di Victor Hugo e della première del melodramma di Gaetano Donizetti su libretto di Felice Romani al Teatro alla Scala di Milano il 26 dicembre. Dimenticata per alcuni anni per non incappare in noie con la censura, l’opera donizettiana venne nuovamente allestita alla Pergola di Firenze nel 1836, dove incontrò un successo clamoroso: da quel momento Lucrezia ebbe larga diffusione, tanto da comparire nell’autunno nel 1865 in cartellone anche al neo-nato Teatro Sociale di Riva, istituzione sorta per iniziativa di una società patrocinata da Vincenzo de Lutti.

A cura di Marina Botteri e Corrado Ruzza in collaborazione con Conservatorio di musica F.A. Bonporti Trento, sez. staccata Riva del Garda.

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