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Arte e potere dinastico
Le raccolte di Castel Thun dal XVI al XIX secolo
MAG Riva del Garda, Museo
Bis Donnerstag 15. Mai 2008
Il trasferimento a Riva della mostra "Arte e potere dinastico. Le raccolte di Castel Thun dal XVI al XIX secolo", organizzata dalla Soprintendenza per i Beni Storico - artistici della Provincia autonoma di Trento a cura di Marina Botteri Ottaviani, Laura Dalprà e Elvio Mich presso Casa de Gentili a Sanzeno (13 luglio - 4 novembre 2007), si offre come occasione di approfondimento delle tematiche relative al collezionismo locale fra Sette e Ottocento, argomento cui viene dato ampio spazio nell’ambito del rinnovato percorso della Pinacoteca del Museo.
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L'iniziativa si configura come esempio di riorganizzazione dei materiali di una collezione privata straordinariamente ricca come quella creata dalla famiglia Thun, dinastia particolarmente significativa per il Trentino nel corso delle varie epoche storiche e legata attraverso i suoi principali esponenti in periodo romantico anche con il celebre letterato e traduttore rivano Andrea Maffei.

La mostra è costituita da oltre 150 oggetti, (dipinti, sculture, suppellettili, mobili), che caratterizzano l’arredo dell’imponente Castel Thun ora di proprietà della Provincia, distribuiti cronologicamente e tematicamente nella sala espositiva al primo piano della Rocca. Il percorso attraversa le diverse epoche storiche ed artistiche: il Rinascimento maturo, nei dipinti di Jacopo e Francesco Bassano e in una raffinata tavola del tedesco Hilarius Dietterling, che fu al servizio della famiglia Thun, oltre a preziose maioliche e rari mobili del tempo. Per l’età barocca sono esposti alcuni grandi quadri di soggetto sacro del pittore trentino Francesco Marchetti e altri dipinti di soggetto mitologico di artisti prestigiosi quali Giuseppe Maria Crespi e Giovanni Antonio Burrini ai quali si accompagnano rari mobili da studiolo, cassapanche intagliate e un prezioso esempio di scagliola.

In un crescendo di varietà, il Settecento propone dipinti dei più valenti artisti trentini dell’epoca, come Nicolò Dorigati, Pietro Antonio Lorenzoni e Giovanni Battista Lampi, e di pittori operanti in regione, come Joseph Bergler, Joseph Schőpf e Domenico Zeni. Altrettanto ricca è la selezione di oreficerie, che comprende opere di Giuseppe Ignazio Pruchmayer di Trento, cui si aggiungono un servizio da tavola parigino, la serie di cassettoni e scrivanie. Non mancano i curiosi e raffinati ritratti eseguiti da Stefano Tenaglia, realizzati utilizzando minuscole conchiglie, veri e propri oggetti da Wunderkammer. La rassegna si conclude, infine, con le raccolte dell’Ottocento, che evidenziano l’orientamento collezionistico di Matteo II, figlio di Leopoldo Thun e Violante Martinengo, che coltiva, al pari di altri nobili trentini, i rapporti con numerosi artisti romantici, soprattutto di area veneta e lombarda.

L’esposizione permette di percepire non solo la storia della nobile famiglia Thun, profondamente radicata nel territorio trentino ma altrettanto ramificata nella Mitteleuropa, tanto da svolgere un ruolo strategico nella storia dell’antico Principato vescovile, ma anche il variare del gusto e delle mode negli arredi, nella scelta dei dipinti, nell’abbigliamento dei personaggi dei ritratti, nelle preferenze collezionistiche.

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