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Segantini e Arco
Le opere di Segantini della Cassa Rurale Alto Garda ospiti d'eccellenza negli spazi dedicati all'artista arcense
MAG Arco, Galleria Civica G. Segantini
Fino al 15 settembre 2019
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Giovanni Segantini, La vanità, (1898),gesso bianco e carboncino, Arco, Cassa Rurale Alto Garda

Venerdì 5 aprile la Galleria Civica G. Segantini di Arco riapre i suoi spazi espositivi con un aggiornamento delle collezioni e dei prestiti intorno al progetto Segantini e Arco.

Nel corso della stagione 2019 le sale della Galleria Civica G. Segantini si arricchiscono di nuovi quadri segantiniani: si tratta di un nucleo di opere di proprietà della Cassa Rurale Alto Garda, concesse in prestito dalla prestigiosa istituzione che da sempre sostiene e promuove le iniziative della città di Arco dedicate all’illustre concittadino.

In mostra dunque quattro nuovi dipinti, alcuni come le due nature morte – Natura morta con cesto di frutta (1879-1880), Natura morta con melocotogno, uva e melograno (1882-1883) – riferibili al periodo giovanile dell'artista, come anche Nella stalla (1881-1883) e Abbozzo di autoritratto (1887). Sarà esposto anche un prezioso disegno su carta, La vanità (1898), legato al celebre dipinto oggi conservato presso la Kunsthaus di Zurigo e ascrivibile alla produzione più matura di Segantini, dove il naturalismo delle forme ha ormai ceduto il passo al simbolismo dei temi e della sensibilità di indagine della natura.

La collaborazione con la Cassa Rurale Alto Garda rinnova e rafforza l’efficacia della mission del progetto Segantini e Arco, ovvero quella di porre la Galleria Civica G. Segantini di Arco quale capofila di una rete di relazioni e collaborazioni con le realtà territoriali, nazionali e internazionali che a vario titolo si occupano dell'artista arcense. Questi prestiti non solo ampliano significativamente il patrimonio degli originali di Segantini visibili in Galleria, ma ribadiscono quella progettualità perseguita negli ultimi anni dall’azione congiunta di MAG e Mart volta ad arricchire il patrimonio segantiniano della città con acquisizioni, prestiti e depositi da parte di istituzioni pubbliche e di privati cittadini, che hanno scelto di valorizzare le proprie opere negli spazi della Galleria.

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