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Comunicato stampa
Dopo 100 anni David Herbert Lawrence sul Garda
08-12-2012
«Riva era bella», scriveva David Herbert Lawrence ricordando il suo viaggio sul Garda, avvenuto assieme all’amata Frieda esattamente 100 anni fa, nel settembre del 1912: per i due amanti «fuggiaschi» una parentesi di bellezza e serenità in un momento difficile, che regala loro una vera e propria rinascita («come una pietra secca che si rompe e sgorga nella vita», scriverà Lawrence). A quel viaggio è dedicata la quarta guida della collana «Emersioni», «David Herbert Lawrence e il Garda».
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La mostra; nell'immagine sotto la curatrice Stefania Michelucci (al centro) e il curatore della collana Mauro Grazioli; infine la copertina della nuova guida, in vendita nelle sedi MAG in Rocca a Riva del Garda e a Palazzo dei Panni ad Arco

La pubblicazione, promossa dal Museo Alto Garda assieme all'associazione culturale «Il Sommolago» e con la partecipazione dell’Associazione Storico-Archeologica della Riviera del Garda, vuole «far emergere» ancora una volta dal passato, e in questo caso dalle pagine del celebre scrittore britannico, le tracce di un territorio, quello gardesano, che sempre ha ispirato ed emozionato, accolto e offerto ristoro.

La presentazione del nuovo volume (a cura di Stefania Michelucci dell'Università di Genova; Grafica5 edizioni) si è svolta venerdì 7 dicembre nella sede del MAG in Rocca alla presenza della curatrice, contestualmente all'inaugurazione della mostra «D. H. Lawrence a Gargnano. 1912-1913», allestita nelle sale al primo piano fino al 24 febbraio 2013. Presenti anche l’assessore alla cultura del Comune di Riva del Garda Maria Flavia Brunelli, la direttrice del Museo di Riva del Garda Monica Ronchini, il curatore della collana Mauro Grazioli, il presidente dell’associazione Il Sommolago Romano Turrini, il presidente dell’Associazione Storico-Archeologica della Riviera del Garda Domenico Fava.

«David Herbert Lawrence giunge a Riva nel settembre 1912 – racconta Mauro Grazioli nella presentazione che apre il volume – dopo aver attraversato le Alpi con Frieda, la compagna che sposerà nel 1914. Prende dimora a Villa Leonardi dove rimane per due settimane. Soggiorna poi a Villa di Gargnano, nella quale si ferma per quasi sette mesi, infine nella piccola frazione di San Gaudenzio, ultima breve tappa prima del ritorno in Inghilterra. L’estate è quasi al tramonto e offre i suoi frutti migliori, quelli del clima e della natura mediterranea che i due amanti “fuggiaschi” colgono dimentichi della loro indigenza. Così Lawrence rinasce, “come una pietra secca che si rompe e sgorga nella vita”. Il viaggio prosegue nelle vicine contrade della riviera gardesana, fra gli olivi e le serre di limoni di Gargnano e San Gaudenzio, nelle escursioni a Campione e a Tignale, lungo i sentieri che la primavera precoce riveste di ellebori e primule, dei peschi pasquali del 1913. In questa natura generosa vive un’umanità talvolta costretta a obliarla o fuggirla, per un lavoro altrove, per mutare la vita. Lawrence si mostra interessato a un tale microcosmo al crepuscolo; tratteggia un quadro antropologico vivo, mai artefatto o irridente, anche quando si tratta di mettere in luce le scene grottesche o i costumi che gli sono distanti. Non si ritrae dalla scena, è parte integrante, rapportandosi alle persone nella loro azione vitale, nel retaggio di istinti e sentimenti che il presunto mondo apollineo non è riuscito ancora a fagocitare, nel bene e nel male. In questa stagione del Garda percepisce l’epilogo di un’epoca che gli sembra “sul bordo di un crepaccio”. Si misura con un Dioniso cresciuto nelle convenzioni, nella religiosità controriformista, in una sensualità trattenuta e fallica che comunque genera vita. Il confine con l’epoca nuova è però vicino, quello con l’America dell’emigrazione per alcuni è già superato, in un adattamento meticcio che sconta il passaggio dalla tradizione contadina al melting pot di una pseudo cultura industriale che sta insinuandosi nelle crepe di una società destinata a “essere portata via da un’onda infida e prodigiosa”».

La mostra «D.H. Lawrence a Gargnano» si presenta come un percorso di approfondimento dedicato alla permanenza della coppia David Lawrence – Frida Weekly von Richtofen sul lago di Garda. Allestita a cura del Comitato per Gargnano storica con il contributo del Comune di Gargnano e del Rotary Club, giunge a Riva del Garda dopo essere stata esposta nello stesso comune bresciano dal 21 luglio al 27 settembre scorso. Di particolare rilievo l'iniziativa dello stesso comitato, il primo convegno internazionale di studi lawrenciani che s’è tenuto nel mese di settembre con la presenza di studiosi provenienti da Europa, Stati Uniti e Australia. Alla Rocca di Riva del Garda il percorso espositivo è aperto alla visita da lunedì a giovedì dalle ore 10 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 17; venerdì dalle 10 alle 12.30.

Stefania Michelucci
È professore associato di letteratura inglese all’Università degli Studi di Genova. Ha insegnato all’Arizona State University, dove si è specializzata in poesia americana contemporanea. Tra le sue pubblicazioni si segnalano i volumi «The Poetry of Thom Gunn: A Critical Study», con prefazione di Clive Wilmer (McFarland, 2009), «Space and Place in the Works of D.H. Lawrence» (McFarland, 2002), entrambi oggetto di recensioni molto positive in prestigiose riviste internazionali; l’edizione critica di «Twilight in Italy and Other Essays» di D.H. Lawrence nella serie «Penguin Twentieth Century Classics» (1997), e numerosi saggi e articoli su Lawrence e altri autori del XIX e XX secolo. Ha anche lavorato sul rapporto tra letteratura e arti figurative pubblicando saggi su Ruskin, Lawrence, Cézanne e sulla poesia di Thom Gunn e Caravaggio. Ha inoltre curato e tradotto in italiano un volume di racconti di John Mortimer, «Avventure di un avvocato: Rumpole all’‘Old Bailey’» (Sellerio, 1999), ristampato nel 2003 nella serie «La memoria». La sua traduzione dell’edizione critica di «Sons and lovers» (Figli e amanti) di D.H. Lawrence, originariamente pubblicata in Inghilterra nel 1992, è uscita nel 2003 presso Einaudi. Con Michael Hollington ha curato un numero monografico di «Textus» sul principio di autorità («Writing and the Idea of Authority», 2006). Ha partecipato con relazioni a numerosi convegni internazionali (di alcuni è stata anche membro del Comitato organizzatore e del Comitato scientifico) e ha tenuto lezioni in varie parti del mondo, tra cui la Gran Bretagna, gli Stati Uniti, la Francia, la Germania e il Sud Africa. Dal 2003 è reader per la rivista internazionale D.H. Lawrence Review e membro della D.H. Lawrence Society of North America da cui è stata recentemente nominata co-executive director per il prossimo convegno di studi lawrenciani che si terrà a Gargnano nel 2014. Al momento sta lavorando sul rapporto di Vita Sackville West e di Wyndham Lewis con l’universo islamico e sta scrivendo un libro sulla metamorfosi della danza nel XX secolo.

 

Riva del Garda, 8 dicembre 2012
Uff.st.
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