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Comunicato stampa
Esposti in Rocca «I gioielli di una madre»
24-04-2012
Presentati nella serata di venerdì 20 aprile nella sezione Archeologia al secondo piano della Rocca, sede del Museo Alto Garda, «I gioielli di una madre», i nuovi reperti archeologici riportati alla luce soltanto poche settimane fa dagli archeologi dell’Ufficio Beni archeologici della Provincia autonoma di Trento, ora esposti a Riva del Garda. Si tratta dei gioielli e degli ornamenti indossati da una giovane madre morta con il suo bimbo nel VII secolo d.C., provenienti dalle ricerche archeologiche condotte in via Brione e già sottoposti a restauro. La presentazione, inserita fra le proposte della XIV Settimana della Cultura, è stata a cura del responsabile dell'Ufficio Beni archeologici Franco Nicolis e dell'archeologa Cristina Bassi, presenti l'assessore alla cultura PAT Franco Panizza e per il Comune di Riva del Garda l'assessore alla cultura Maria Flavia Brunelli e la vice segretario generale Anna Cattoi; presenti inoltre il presidente del Consiglio comunale Massimo Accorsi e l'assessore Marco Vivaldelli.
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I gioielli di una madre

La scoperta della sepoltura e del suo corredo è avvenuta in occasione dei lavori di ampliamento di un piazzale privato. Grazie alla disponibilità e alla collaborazione dei proprietari è stato possibile attivare le ricerche, che si sono avvalse della ditta Cora Ricerche archeologiche di Gardolo di Trento e che hanno portato alla individuazione di importanti testimonianze archeologiche.

Sono stati messi in luce, infatti, i resti di un edificio rustico di epoca romana e, soprattutto, una tomba all’interno della quale si trovavano le spoglie di due individui, una donna ed un bambino. L’adulta era deposta supina, le braccia flesse e poste in corrispondenza della spalla sinistra, dove le mani sembrano quasi raccogliere le fragili ossa di un feto o neonato. Per la loro particolare posizione (i due individui sono a diretto contatto tra di loro) e per l’utilizzo della medesima tomba è molto probabile che si tratti di una madre e del suo piccolo bimbo morti contestualmente o a poca distanza temporale l’uno dall’altro. L’elevata mortalità infantile diffusa in passato fa sì che contesti di questo tipo non siano purtroppo rari nei cimiteri di epoca antica.

La donna indossava ancora i suoi ornamenti personali, utili agli archeologi per inquadrare cronologicamente l’epoca della morte. In particolare, la donna portava un bracciale in bronzo, ancora inserito nel braccio, e due orecchini a cestello in argento, manufatti di pregevole fattura, sia per la qualità del materiale sia per il tipo di lavorazione. Alla base del collo infine sono stati messi in luce i resti di una catenina in bronzo. Completano il già ricco corredo tre monete scarsamente leggibili, un asse e due follis, emesse tra il III ed il IV secolo d. C. ma ancora diffuse nell’alto Medioevo. Alla luce del materiale recuperato la madre ed il suo piccolo bimbo, sicuramente appartenenti all’aristocrazia locale di tradizione indigena, dovrebbero essere morti nel corso della prima metà del VII secolo d.C.

La collaborazione tra l’amministrazione provinciale e il Museo Alto Garda, nell’ambito delle attività di informazione, divulgazione e conoscenza dei dati raccolti durante le ricerche sul territorio, offre gli spazi e le occasioni per permettere al cittadino di essere partecipe dei lavori di ricerca archeologica quasi in tempo reale.

L’Ufficio beni archeologici ha tra i principali compiti istituzionali la tutela del patrimonio archeologico provinciale, sia di quello già portato alla luce sia di quello ancora conservato nel sottosuolo. Per tale ragione nelle aree a maggiore rischio di presenze archeologiche sepolte, vengono sistematicamente effettuati controlli ed indagini delle attività che prevedono scassi e movimenti terra che possono portare in luce beni archeologici. Tali attività comportano rapporti di reciproca collaborazione con le Amministrazioni comunali, con gli enti culturali territoriali e con i privati cittadini, ognuno chiamato a svolgere la propria parte in un rapporto che vede coinvolte sinergie diverse.



INFORMAZIONI
Provincia autonoma di Trento
Soprintendenza per i Beni librari archivistici e archeologici

Via Aosta, 1
38122 Trento
tel. 0461 492161
e-mail sopr.librariarchivisticiarcheologici@provincia.tn.it
web www.trentinocultura.net/archeologia.asp

MAG - Museo Alto Garda
Rocca, piazza Cesare Battisti, 3/A
38066 Riva del Garda
tel. 0464 573869
e-mail museo@comune.rivadelgarda.tn.it
web www.comune.rivadelgarda.tn.it/museo

 

Riva del Garda, 20 aprile 2012
Uff.stampa

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